Se, pur avendo gia’ provato diverse diete, seguito le migliori tendenze, usato tutti i promettenti integratori, impegnata/o devotamente con programmi di allenamento in palestra, non hai ottenuto risutati, non disperare.
In qualita’ di naturopata, posso dirtelo: questo è uno scenario molto comune e spesso i miei pazienti chiedono “Cosa c’è di sbagliato in me?. La risposta potrebbe essere infatti nell’infiammazione alimentare.
Cos’è l’infiammazione associata all’alimentazione?
Un certo livello di infiammazione nel corpo e’ generato in risposta ad eventuali lesioni per “guarirci” e, normalmente, si resolve a breve termine. In caso contrario invece, il corpo rimane potenzialmente in uno stato di infiammazione cronica portando a diverse complicazioni di salute.
In che modo l’infiammazione si associa all’alimento?
Escludendo le allergie, la celiachia o l’intolleranza al lattosio, i nostri corpi sono predisposti a mantenere una sana relazione con il cibo. Tuttavia, i problemi possono sorgere in caso di una eccessiva e ripetitiva assunzione di determinati alimenti che portano, di fatto, all’insorgere dell’ infiammazione alimentare. In queste circostanze, il corpo produce specifiche sostanze chiamate citochine che, se presenti ad elevate concentrazioni nel sangue e nell’intestino per un periodo di tempo abbastanza lungo, causano uno stato cronico di infiammazione.
L’Infiammazione alimentare e la conseguente reattività nei confronti del cibo, sono associati a specifici gruppi di alimenti, di cui solitamente se ne fa un consumo eccessivo. Il grano, il glutine, il lievito, il latte e i suoi derivati, oltre al nickel, costituiscono alcuni dei “Great Food Clusters”.
Quali conseguenze ha l’infiammazione alimentare?
E’ comprovato che l’infiammazione alimentare può avere un impatto su molte condizioni, incluso il diabete di tipo 2, la colite, le malattie autoimmuni ed anche l’emicrania. È noto per avere un impatto significativo sull’aumento di peso e sull’obesità ed i soggetti che soffrono di infiammazione legata al cibo, presentano il più alto tasso di rischio di
sviluppare la resistenza all’insulina e di accumulare grasso come meccanismo di difesa.
Quali sono le soluzioni?
Le due citochine chiavi coinvolte in questo processo sono chiamate BAFF (fattore di attivazione cellulare B) e PAF (fattore aggregante piastrinico). Al giorno d’oggi, sono disponibili test capaci di determinare il grado di infiammazione nel corpo, misurando proprio i parametri di BAFF e PAF insieme ai livelli di anticorpi (proteine prodotte dal sistema immunitario per combattere ciò che il corpo considera come un “Intruso”) a contatto con specifici gruppi di alimenti. In questo modo e’ possibile determinare il livello di infiammazione del corpo nonché la reattività a determinati alimenti, definendo in tal modo il profilo alimentare personale di ciascuno individuo.
La nostra naturopata alla Marion Gluck Clinic, oltre svolgere regolari consulenze alimentari di supporto alle terapie ormonali, offre la possibilita’ di effettuare il “Marion Gluck Clinic – Test di infiammazione alimentare” fornendo consigli nutrizionali personalizzati come parte di questo percorso.